Giovane, carino e pieno di idee culinarie, Alessandro Vannicelli e il suo Blog Schisciando sono un punto di riferimento per tutti quelli che ogni giorno partono alla volta del lavoro in compagnia dello loro schiscetta. L’abbiamo intervistato per voi. Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Alessandro e piacere di conoscerti. Iniziamo subito con una domanda personale: quando e perché hai deciso di salvare la vita a noi lavoratori costretti a portare il pranzo da casa?
Wow! Salvare la vita! Addirittura, sono felice di essere stato di aiuto a persone che come me si ingegnano ogni giorno per portarsi un pranzo da ufficio sano e alternativo. Tutto nasce 2 anni e mezzo fa, avevo una grande passione per la cucina, e volevo esprimerla e celebrarla. Non volevo fare il solito blog di ricette ma qualche cosa che fosse vicino alle mie abitudini, come quelle dei miei amici e colleghi.
La schiscetta è stata la chiave di lettura per questo percorso, qualche cosa che ci accumunava, ed era una abitudine ereditata da mio padre che preparava la schiscia per me, quando ero ragazzino.
Leggiamo nella tua Bio un forte legame con i sapori dell’infanzia. In un mondo in continua evoluzione gastronomica, quanto ritieni sia importante non perdere le proprie radici culinarie?
Spesso nel mondo del cibo si sente parlare di tradizione, tradizionale, di cose fatte come una volta… sembrerebbe quindi che i valori di un tempo abbiano un significato così importante da rendere impermeabile il mondo della cucina ai veloci cambiamenti di tendenza tipici della moda e le nuove tendenze.
Tale apparente staticità è dipesa da diversi fattori che negli ultimi anni stanno venendo meno determinando una rivoluzione nel mondo della cucina: il mondo del cibo sta diventando sempre più un fenomeno di massa, anche grazie ad Expo e i programmi di cucina che hanno fatto diventare gli chef come delle rockstar; Questa vera e propria rivoluzione a cui si sta assistendo in questi anni sta facendo letteralmente scomparire dal vocabolario gastronomico la parola tradizione, che fino a ieri era imperante. Ormai i piatti proposti dalla maggior parte degli chef al top delle classifiche sono totalmente slegati da ogni tipo di legame con i piatti tradizionali o quasi. Probabilmente i tradizionalisti, legati al concetto di “cucina del territorio”, storceranno il naso di fronte a piatti originali e le tendenze al crudo, all’innesto della tecnologia in cucina etc. decretando la morta della cucina tradizionale.
Io ritengo invece che questa ondata di fantasia faccia solo bene al mondo del cibo perché è giusto che ci sia una evoluzione perché la società cambia e con lei le sue esigenze. La tradizione non deve essere un vincolo ne un dogma, che frena l’innovazione, ma essere una forma di espressione della cucina, come la musica classica è una delle espressioni della musica stessa. Da interpretare o assecondare. La stessa schiscetta è legata ad un concetto di tradizione, ma ora la troviamo reinterpretata nel design e nei fruitori finali.
Ci dici quali sono le regole per una schiscetta perfetta?
Semplicità, portabilità, gusto per le papille gustative ma anche per gli occhi. È bello potersi portare in ufficio una pietanza che appaghi anche la vista e gli accorgimenti per farlo sono davvero pochi.
Parlando di ricette e ingredienti, quali sono i piatti più consigliati per una schiscetta?
La schiscetta perfetta non esiste. O meglio esiste abbinata al proprio gusto personale. Personalmente adoro le polpette. Intriganti e sexy. Le puoi gustare anche con le dita, giocando con le consistenze, le sale e gli intingoli.
Provo sempre abbinamenti differenti, sperimentando e lasciandomi contaminare da altre cucine. Ora sono “in fissa” per un libro sulla cucina asiatica vegetariana e la mia piccola cucina è invasa da spezie di ogni tipo. Wow!
Visto che qui siamo tutti Chicken Lovers, ci consigli una gustosa schiscetta a base di pollo?
Certo! I miei Thai Noodles con pollo. ça tipica colazione Thai che si può gustare tra i coloratissimi banchi per le strade, comprende Porridge di riso o Jauk ma non mancano pesci speziati e riso. Ecco come si prepara:
Tempo di realizzazione: 30 minuti (da preparare la sera) .
Ingredienti per 2 schiscette e una cena per 2:
5 fette di petto di pollo
300 ml di latte di cocco
2 lime
1 pezzo di zenzero fresco (grande come un pollice)
2 bastoncini di lemongrass
2 cucchiai di curry
1 cucchiaino di curcuma
3 mestoli di brodo vegetale
3 peperoncini verdi
1 pizzico di peperoncino in polvere
1 cucchiaio di fecola di patate
200 g di spaghettini di riso cinesi secchi
Olio extra vergine di oliva q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
Tagliate il petto di pollo a bocconcini. Metteteli in una ciotola con 1 cucchiaio di fecola di patate mescolando con le mani. Soffriggete in una padella oleata calda, i bocconcini di pollo e rosolateli uniformemente. Mettete in un mortaio o in un mixer i lime a pezzi, il lemongrass tritato, lo zenzero a fettine; azionatelo o pestate il composto. Scolate con un setaccio e conservate in una scodella il liquido fuoriuscito. Togliete il pollo dalla padella, aggiungete i peperoncini puliti e tritati e cucinate per 10 minuti. Versate il latte di cocco, il liquido conservato, il curry e la curcuma con 1 pizzico di peperoncino. Salate, pepate e lasciate cuocere a fuoco moderato per 15 minuti. Mettete nuovamente in padella il pollo, versate il brodo caldo e proseguite a cuocere per 5 minuti. Regolate di sale e pepe, unite gli spaghetti di riso rinvenuti come indicato sulla confezione e servite nella schiscetta. Ottimi per un pranzo diverso!
Che consiglio daresti a chi – oltre a doversi portare la schiscetta da casa – non può nemmeno riscaldarla?
Il design, la tecnologia e la tendenza conclamata del ritorno alla schiscia, ci sono venuti incontro, trovate schiscette USB che permettono di essere collegate ad computer e scaldare la propria pietanza per il pranzo. Ho risolto il problema? 🙂
Dal panino al sacco alla schiscetta. E il futuro? Quali saranno le tendenze che ci aspettano?
Il pollo è una tendenza forte che sta arrivando a Milano e nelle grandi città dopo gli Hamburger. Nascono locali e ristoranti il cui menù è dedicato al pollo in ogni declinazione e cottura. Le seguo con attenzione e traggo spunti utili per l’evoluzione di schisciando.
In generale penso ci sarà sempre più un ritorno da parte delle persone alla tradizione declinata al DIY, fare le cose per se stessi e gli altri a casa propria. Dal pane, al proprio orto. Un ritorno ai classicismi francesi, alle salse, la tradizione italiana riletta in chiave gourmet (vedi sopra). Il vegetariano gourmet, e la cucina italiana che influenza quella etnica (pensate un po’!) e la spesa che ritorna anche nelle piccole botteghe. Stiamo a vedere! 🙂