Questa volta ci addentriamo alla scoperta di un ortaggio gustoso e molto particolare: il ravanello. Come si usa in cucina? Con quali pietanze va abbinato? Quali caratteristiche e vantaggi ha per l’alimentazione? A queste, e altre domande, rispondiamo in questo articolo.
Cos’è il ravanello?
Il ravanello è un ortaggio a coltivazione annuale dalla radice commestibile. Le sue caratteristiche sono: il colore rosso, la forma rotonda, e la polpa che può essere bianca, color crema o rossa, croccante e succosa. Questo ingrediente è originario del Mediterraneo orientale e dell’Asia occidentale, ed è stato uno dei primi ortaggi a essere coltivato. La parte che si utilizza è la radice, per questo motivo i ravanelli più piccoli sono i più gustosi.
Coltivazione e conservazione
Puoi coltivare il ravanello anche nei piccoli orti domestici, seminandolo tra febbraio e luglio e raccogliendolo dopo 40 o 70 giorni (a seconda che sia una varietà precoce o tardiva). L’unica casa da ricordare è che va bagnato spesso. Se invece preferisci acquistarlo, ricordati che si deve presentare sodo e la buccia deve essere liscia senza macchie o parti danneggiate. Evitare di acquistarli troppo grandi perché sono fibrosi e più piccanti. Il ravanello si conserva a lungo, in un sacchetto di plastica. Per mantenerlo intatto più a lungo evita di lavarlo e togli foglie e ciuffo che solitamente lo fanno disidratare più velocemente.
Sapore e consigli di cottura
Il ravanello può essere consumato crudo e cotto. Il suo sapore è leggermente piccante. Si mangia crudo come antipasto, in pinzimonio o aggiunto alle insalate. Cotto viene invece usato per zuppe, frittate e per creme come quella che ti presentiamo nella nostra ricetta. Le foglie possono essere cucinate come gli spinaci, e quindi aggiunte a primi piatti, minestre o purè di patate. Il ravanello ha molte proprietà: è efficace contro i reumatismi, combatte l’inappetenza e i problemi respiratori e facilita la digestione. Se consumato crudo è ottima fonte di vitamina C, potassio, e acido folico.