“Pop Art è amare le cose!” In questa frase del grande Andy Warhol è condensata l’anima della Pop Art.
La Pop Art è la tendenza artistica, nata negli anni 70 negli Stati Uniti e poi diffusasi in Europa, basata sulla riproduzione esasperata e deformata, in chiave critica e ironica, dei materiali e dei simboli della civiltà dei consumi.
E, non a caso, il manifesto, l’icona in assoluto di questo movimento che ha contaminato intere generazioni, è la famosa zuppa di pollo Campbell’s.
Proprio partendo dalle immagini serigrafiche di elementi comuni, come barattoli di minestra, bottiglie di bevande gasate, infatti, il disegnatore pubblicitario di Manhattan ha coniato un nuovo modo di comunicare, di raccontare la bellezza insita nella cultura di massa: la Pop Art.
E con la Pop Art Warhol, ha dimostrato di amare anche il cibo. Le ricette, infatti, sono stato oggetto di una profonda riflessione dell’artista, sfociata nel ricettario dell’assurdo “Wild Raspberries” , un volumetto disegnato dall’artista alla fine degli anni Cinquanta che propone una geniale parodia dei raffinati gourmet francesi.
Accanto a dettagliate ricette di torte farcite ai mirtilli vengono affiancata invenzioni più colorate, come l’Omelette alla Greta Garbo, il maialino alla Trader Vic’s ma anche dolci di marzapane e sculture di frutta.
Il volume è stato trovato, nel 1959 in una mostra d’arte, dall’arredatrice bohemien Suzie Frankfurt che rimase affascinata dal talento di questo giovane pubblicitario, tanto da proporgli di lavorare con lei su un progetto che della creatività artistica fece lo strumento ideale di una parodia garbata e divertita per immagini e parole.
Warhol si occupò delle illustrazioni, sua madre le corredò con testi scritti a mano sulla linea indicata dalla Frankfurt.
“Wild Raspberries” e rimasto segreto per più di 40 anni, fino a quando suo figlio, Jaime, l’ha scoperto nei documenti di sua madre e pubblicato nel 1997. Regalandoci nuove gustose informazioni su questo artista geniale.