La sicurezza alimentare è sempre di più oggetto di studi, approfondimenti e pubblicazioni. Sia più in generale, a livello europeo, con il progetto “Safe Food” che in Italia ci si sta occupando della regolamentazione delle norme da utilizzare in cucina, al fine di scongiurare spiacevoli inconvenienti. Il progetto della Comunità Europea mira a raggiungere il più alto standard al mondo di sicurezza nell’igiene alimentare, con un disegno molto ampio. Gli scopi del piano sono sostenuti dalla volontà di impedire il verificarsi di malattie di origine alimentare e di affrontare con più avanzate conoscenze scientifiche la riduzione del rischio e la comprensione dei fattori fondamentali, che ne caratterizzano lo sviluppo. L’educazione del consumatore dovrà aprire un dialogo e dibattito sulla cultura nutrizionale locale e sul modo di scegliere, programmare, gestire il cibo e le sue materie prime.
L’Istituto della Sanità, che si è arricchito anche del nuovo Centro per la qualità degli alimenti e per i rischi alimentari, sta preparando un vademecum sulle norme igieniche da adottare nella preparazione anche casalinga dei cibi. I prodotti artigiananli non danno garanzie contro le intossicazioni alimentari. Non è vero infatti, come si può pensare, che “fatto in casa” sia sinonimo di sano. A volte può essere proprio l’esatto contrario, a causa di errori soprattutto nella conservazione. Per questo è importante aumentare la consapevolezza e l’informazione sulle regole da non trasgredire in cucina. Tra le raccomandazioni, il corretto uso del frigorifero: è sconsigliato lasciare gli alimenti nelle buste di plastica, perchè questo materiale rallenta il raffredamento e non consentedi bloccare immediatamente la crescita dei microrganismi negli alimenti. Anche nella preparazione di verdure sott’olio e conserve: per la conservazione è necessario il giusto grado di acidità e i prodotti, in particolare quelli dell’orto, vanno scottati in acqua e aceto. Vietato, infine, abusare dei dispositivi per mettere sotto vuoto le carni: nell’utilizzo domestico non è possibile conoscere con esattezza di quanto viene prolungata la vita degli alimenti.
Infine il Ministero delle Attività Produttive ha realizzato una campagna di informazione sulla sicurezza domestica Casa Sicura per mettere sull’avviso i consumatori contro i rischi di incidenti domestici. Le aree trattate sono quattro: la sicurezza degli impianti domestici, la sicurezza degli apparecchi domestici, lo spazio domestico per i bambini e la sicurezza alimentare in casa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato difatti che il principale rischio per la sicurezza alimentare in ambito domestico deriva dalla contaminazione microbica. I comportamenti idonei a ridurre tali componenti di rischio, quindi, sono da adottare:
– Nel trasporto del cibo dal negozio a casa
– Nella conservazione del cibo nella dispensa
– Nella conservazione del cibo nel frigorifero
– Nella preparazione e successiva conservazione del cibo manipolato
– Nel mantenimento delle condizioni igieniche degli ambienti e delle persone