Portare cibi sani in tavola dovrebbe essere una priorità più che un elemento di secondo piano. Non solo nel quotidiano, ma anche nell'organizzazione di una cena. Ciò che mangeranno gli ospiti è lo specchio dell'attenzione che abbiamo verso le cose del mondo. C'è una profonda differenza se è surgelato, fresco o di stagione, specie se a luglio preferiamo una pasta coi gamberi surgelati e la panna a un profumato sugo al pomodoro fresco e basilico.
Tutto si trova sempre: fragole a Natale, radicchio a luglio, arance e maiale a giugno. Le serre e l' importazione di prodotti dall'altro emisfero hanno annullato la schiavitù delle stagioni. La grande varietà lascia la libertà di offrire agli invitati il risultato di questo delirio di onnipotenza gastronomico.
Non sempre al supermercato resistiamo alla tentazione di mettere nel carrello delle primizie o alimenti fuori stagione. Però è bene sapere che a tavola esiste un nuovo precetto di buona educazione che richiede un piccolo sforzo verso una più attenta alimentazione. Con questa consapevolezza la spesa sarà più oculata e sarete perfettamente in linea con questa tendenza.
La semplice idea di fondo quindi è questa: offrire "cibi scorretti", oltre a essere poco salutare, è anche poco bon ton.
Allora come comportarsi? Vegetali e frutta di stagione, piatti regionali, tipicità a base carne di animali nutriti con alimenti biologici, prodotti di origine certificata: non è poi così difficile e non costa nemmeno tanto di più. Provate e guadegnerete la stima – e la salute – dei vostri invitati.