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Pranzo domenicale? Lasciati ispirare dalle Marche

Lui, lei, l’altro: lui è un delizioso pollo, lei una creativa lasagna e l’altro un gustoso tacchino. Di cosa stiamo parlando? Di tre “corposericette marchigiane dedicate a te, che cerchi qualche stuzzicante piatto da cucinare velocemente per la tua famiglia, magari in occasione di un pranzo domenicale.
Lasciati conquistare da queste gustose preparazioni e porta anche tu un po’ di Marche nella tua cucina.

I vincisgrassi, deliziosa alternativa alle lasagne

Gustosa variante marchigiano-umbra delle lasagne al forno, i vincisgrassi sono un primo piatto rustico e tradizionale molto amato nelle Marche.
Si dice siano state preparate per la prima volta in onore del generale austriaco Windisch Graetz, che aveva difeso la città di Ancona dalle truppe napoleoniche nel 1799.
Tuttavia, la loro prima comparsa la fanno nel 1781 nel libro “Il cuoco maceratese“, dove Antonio Nebbia descrive la preparazione di particolari lasagne chiamate “Princisgrass“.

Ingredienti: 400 grammi di rigaglie di pollo, 1 cipolla, 1 carota, 1 sedano, 300 grammi di passata di pomodoro, 500 grammi di lasagne, parmigiano grattugiato, sale, pepe, olio, 200 grammi di polpa di manzo, 200 grammi di polpa di maiale, 100 grammi di pancetta, besciamella, brodo di carne.

Preparazione: Prepara un soffritto con sedano, carota e cipolla, aggiungi la pancetta tagliata a listarelle e poi la carne di manzo e quella di maiale. Lascia cuocere il tutto per 10 minuti circa. Aggiungi la salsa di pomodoro, il sale e il pepe e poi la carne di pollo. Lascia cuocere il sugo per un’ora e mezza circa girandolo abbastanza spesso e aggiungendo il brodo quando serve. Una volta pronto il ragù, disponi su una teglia per lasagne qualche cucchiaio di sugo e prosegui con la preparazione seguendo questo ordine: strato di lasagne, qualche cucchiaio di ragù, besciamella e parmigiano grattugiato, fino a formare 10 strati. Cuoci il tutto a 180° per 30 minuti.

La migliore birra? È Made in Marche!

La migliora amica di queste ricette? È la birra artigianale marchigiana.
Seguici in questo gustoso viaggio alla scoperta di queste straordinarie bevande.

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Pollo in potacchio, per una domenica a tutto gusto

Potacchio deriva dal francese “potage” (dal latino “potare” ovvero “bere”), che indica una preparazione brodosa, oppure dal termine germanico “pott” che è il recipiente per la cottura. La nostra seconda ricetta è infatti una succosa e veloce preparazione che abbina alla delicatezza della carne di pollo un gustoso sugo a base di vino, pomodoro e odori.

Ingredienti: 1 pollo tagliato a pezzi, salsa di pomodoro, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 1 cipolla, rosmarino, aglio, olio, sale, pepe.

Preparazione: In una padella, scalda l’olio con la cipolla e poi aggiungi l’aglio. Una volta dorato l’aglio, aggiungi la carne di pollo, il sale, il pepe e fai abbrustolire a fuoco vivo per alcuni minuti. Aggiungi la salsa di pomodoro, il rosmarino e il vino e fai sfumare il tutto sempre a fuoco vivo. Abbassa la fiamma, copri la casseruola e cuoci per circa 45 minuti. A fine cottura, il pollo dovrà essere ben cotto e il sugo ristretto.

Un Weekend nelle Marche!

Viaggio alla scoperta delle meraviglie paesaggistiche ed enogastronomiche di questa fantastica regione.

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Tacchino all’ascolana: sapori delicati e speziati al tempo stesso

Morbido, gustoso e delicato: il tacchino all’ascolana è un piatto in cui un delizioso ripieno di olive e spezie (non a caso siamo nella terra dell’oliva all’ascolana) ha il compito di impreziosire la carne di tacchino. Il risultato? Tutto da provare.

Ingredienti: 800 grammi di fesa di tacchino, mezzo litro di vino bianco, 250 grammi di olive verdi, 2 fegatini di pollo, olio di oliva, timo, maggiorana, bacche di ginepro, prezzemolo, basilico, salvia, rosmarino, sale e pepe.

Preparazione: Lava le erbe aromatiche (timo, maggiorana, prezzemolo, basilico, salvia, rosmarino) e mettile a bollire insieme al vino bianco. Filtra questa preparazione e lasciala raffreddare. Poni la fesa di tacchino su di un tagliere. Riduci in polvere le bacche di ginepro, snocciola le olive e trita il fegato di tacchino. Poi amalgama molto bene il tutto.
Posiziona il composto all’interno della fesa di tacchino, avvolgi la carne e legala con uno spago da cucina. Appoggia il tacchino in una casseruola e lascialo marinare con un po’ della preparazione di spezie per almeno tre ore. Passato questo tempo fai rolosale la carne girandola in modo da far cuocere tutti i lati. Aggiusta di sale e pepe. Aggiungi il resto della preparazione a base di spezie e lascia cuocere a fuoco basso per almeno 1 ora. Una volta raffreddato taglia il rotolo e ripassalo in padella. Servilo innaffiato con il sugo di cottura.

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Informazioni comparative:

50% di grassi in meno rispetto alla media del mercato cotolette classiche (Fonte: Nielsen, anno terminante Settembre 2023). La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato cotolette panate cotte (Fonte Nielsen, AT Settembre 2023, Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al segmento delle cotolette panate cotte, rappresentato dai seguenti marchi:

  • AIA [cotolette classiche (2), viennese, sottilissime (2), milanese, bigger, filetti];
  • AMADORI [cotolette classiche (3), gran burger, cotoletta sottile, gran filetto qualità 10+, cotoletta croccante];
  • FILENI [cotolette classiche, suprema];
  • MARTINI [cotolette classiche (2)];
  • DEL CAMPO [cotolette classiche].

Siamo attenti ai dettagli.

A Cingoli e Castelplanio, nelle Marche, si trovano gli impianti Fileni – certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015 – in cui avviene la trasformazione dei prodotti.
Ogni giorno, nel rispetto degli standard di legge, strutture e macchinari vengono ispezionati e sanificati perché siano sempre efficienti. Inoltre, la trasformazione dei prodotti della filiera biologica avviene in giorni e orari rigidamente stabiliti per evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Ci impegniamo per assicurarti il massimo.

Puoi fidarti della qualità dei nostri prodotti biologici perché li controlliamo scrupolosamente prima che lascino l’azienda. Monitoriamo e testiamo tutti gli step della filiera biologica. Controlliamo persino che nel terreno su cui coltiviamo i nostri mangimi non ci siano tracce di pesticidi, né di altre sostanze non ammesse. Lo facciamo per assicurarti la qualità migliore e perché è quello in cui crediamo.

Crescere nel verde.

Gli allevamenti biologici Fileni sono immersi nel verde. Per evitare che spezzino bruscamente il paesaggio naturale che hanno intorno, abbiamo circondato i capannoni di piante e alberi, tra i quali gli animali sono liberi di razzolare, scegliendo quando vivere all’aperto e quando ripararsi dal sole o dalle intemperie all’interno delle strutture.

Queste ultime sono dotate della tecnologia più all’avanguardia, così da abbattere polveri e odori senza intaccare la quotidianità della popolazione vicina. In molti casi, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, riescono anche a produrre energia elettrica in maniera pulita ed efficiente.

Dal campo alla mangiatoia. 

Grano, mais, soia, favino e pisello proteico sono le materie prime che compongono i mangimi biologici che vengono prodotti nel nostro mangimificio di Jesi, in provincia di Ancona. Un mix di legumi e cereali, coltivati biologicamente, che sono alla base di un’alimentazione sana e bilanciata per tutti i polli e i tacchini della nostra filiera biologica.

Ma il nostro impegno in agricoltura va oltre, nella convinzione che ogni azione virtuosa ritorni. Ecco perché partecipiamo in via sperimentale – come co-fondatori – al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa per preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.

Il primo passo nel mondo Fileni.

Perché l’embrione si sviluppi nel modo corretto, ci assicuriamo di coccolare le uova appena deposte. Le teniamo al caldo, in incubatoio, per 21 giorni di cui 3 in camera di schiusa, monitorando costantemente temperatura e umidità.

Ci pensa Madre Natura.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, recita un famoso detto. Il primo passo, comune a tutte le filiere, è di fondamentale importanza. Lasciamo che sia la natura a guidare l’istinto degli animali. Non forziamo nulla, ci occupiamo soltanto di offrirgli l’ambiente ideale per la riproduzione, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti.

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Liberi di pascolare.

I nostri bovini e suini nascono e vengono allevati biologicamente in Italia. Crescono liberi, seguendo il loro bioritmo naturale e un’alimentazione biologica con mangimi selezionati e formulati per offrire loro una dieta bilanciata, libera da OGM e sostanze chimiche non ammesse. 

Rigeneriamo la terra.

Ogni azione virtuosa ritorna. È il principio alla base della nostra visione circolare dell’intera filiera.

È per questo che partecipiamo al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa che consentono di preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.
Operiamo ogni giorno per costruire filiere di eccellenza, diffondere buone pratiche sulla concimazione organica, la conservazione della biodiversità e per garantire al consumatore un prodotto sano e sostenibile. 

Impianti di trasformazione.

Gli impianti dedicati alla trasformazione dei prodotti avicoli, situati a Cingoli e Castelplanio (nelle Marche) e certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015, vengono ispezionati giornalmente secondo un piano di controllo per il rispetto degli standard previsti dalla legge.

Attrezzature e macchinari subiscono un frequente processo di pulizia e sanificazione per garantirne sempre la massima efficienza.

Fidati del nostro impegno. 

Nessun prodotto della filiera avicola convenzionale lascia l’azienda se non siamo assolutamente certi della sua qualità!

Tale sicurezza ce la danno i controlli in laboratorio che ciclicamente eseguiamo su tutti gli step di questa filiera: dal terreno, al mangime finito, fino al livello di nutrienti che i nostri prodotti apportano nella tua alimentazione.

La qualità che esigiamo richiede tantissima precisione che stimoli la creazione di standard elevati, spingendo l’intero settore a migliorarsi sempre, per un benessere condiviso.

Fuori dal guscio.

Una volta deposte, le uova vengono tenute in incubatoio per 21 giorni, di cui 3 in camera di schiusa. Anche in questa fase l’equilibrio tra igiene, temperatura e umidità è fondamentale perché l’embrione si sviluppi in modo corretto.

La tecnologia per crescere meglio.

Gli allevamenti convenzionali Fileni sono dislocati principalmente tra Centro Italia, Marche, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.

I polli vengono allevati a terra, in strutture modernissime, dotate di sistemi di abbattimento di odori e polveri, così che non arrechino fastidio alla popolazione vicina. Molti dei nostri allevamenti di proprietà, inoltre, sono provvisti di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Di pappa buona. 

Nutrire bene gli animali della nostra filiera convenzionale è la cosa più importante che possiamo fare per la loro salute e la tua.

Ci assicuriamo che seguano una dieta corretta e bilanciata, fatta di cereali, legumi, minerali e altri nutrienti. Per farlo, collaboriamo con veterinari che ne stabiliscono la varietà e le proporzioni e li produciamo direttamente nei nostri mangimifici, per essere certi che abbiano solo il meglio.

Questione d’istinto.

Senza il settore dei riproduttori la nostra filiera convenzionale non potrebbe esistere. Qui gli animali possono riprodursi seguendo il loro istinto naturale. Perciò dedichiamo la massima attenzione a questi ambienti, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti. 

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