Pollo e tacchino, cappone e gallina. E’ facile perdere la bussola nel mare magnum dei prodotti avicoli e fare la “figura del pollo” con i propri commensali. Ecco allora una breve guida per orientarsi tra le varie carni e mettere finalmente un po’ di ordine… nel pollaio.
Alcune note sulle carni bianche. Pollo, tacchino, cappone, gallina e coniglio sono quelle che chiamiamo carni bianche. Si differenziano da quelle rosse principalmente per la minore presenza di mioglobina, proteina “responsabile” della particolare colorazione rossa.
Le carni bianche, ricche di proteine nobili e ferro, contengono solo l’1% di grassi: per questo sono adatte alla dieta degli sportivi, dei ragazzi e di chiunque guardi con scrupolo ai contenuti calorici dei propri pasti. Inoltre le peculiari dimensioni delle fibre muscolari le rendono facilmente masticabili e digeribili. Insomma sono carni molto leggere, soprattutto se cucinate in modo semplice e senza eccedere nei condimenti!
Il pollo. Per la sua leggerezza e l’ottimo apporto di aminoacidi che offre, la carne di pollo è adatta a tutti e viene consigliata anche nelle diete dei bambini e dei soggetti in età evolutiva.
A livello di gusto è apprezzata soprattutto per la sua versatilità. Il pollo può essere infatti utilizzato intero e cucinato velocemente arrosto, allo spiedo, alla griglia e anche ripieno oppure acquistato a pezzi per ogni tipo di preparazione, in umido, fritto o arrosto. Due esempi? Le celebri cosce di pollo alla birra e il petto di pollo in padella!
La carne di pollo è amata anche all’estero: ad esempio in Cina è tagliata a pezzetti e fatta saltare con zucchero, sale, spezie orientali e verdure. In Brasile si cuoce con latte di cocco, arachidi, code di gamberi e peperoncino, mentre in India dopo averlo marinato per 6 ore con yogurt e aglio viene cotta nel caratteristico forno d’argilla Tandoor.
Cucinare pollo, tacchino e coniglio
Le carni bianche consentono un incredibile numero di preparazioni diverse. Scoprine alcune nel nostro articolo.
Il tacchino. Proviene dall’America settentrionale e porta con sé una storia alquanto curiosa, a partire dal nome. Si ritiene che fu Cristoforo Colombo a esportarlo per la prima volta nel vecchio continente. Per questo motivo i francesi lo chiamano Coq d’Inde, in onore di quelle terre che Colombo credeva fossero le Indie Occidentali. In Inghilterra l’appellativo Turkey deriva invece dalla nazionalità dei mercanti che per primi, nel XVI secolo, l’hanno importato nel paese.
Simbolo del “Thanksgiving day” statunitense, il tacchino ha una carne ricca di proteine nobili e di amminoacidi ramificati ed è un ottimo alleato contro la fatica fisica. Il gusto è delicato e la percentuale di grasso, presente quasi interamente nella pelle e quindi facilmente eliminabile, è irrisoria (1,5%). Le ricette più conosciute? Oltre al tacchino ripieno abbiamo una serie di arrosti,, ma anche involtini, spiedini e – udite udite – un delizioso goulash.
Cappone e gallina. Se gli americani festeggiano con il tacchino, noi italiani abbiamo una passione sfrenata per il cappone. Caratterizzato da carni consistenti ma dal sapore delicato, grazie alla presenza di grasso muscolare, può essere preparato bollito, arrosto, brasato o ripieno come nelle più classiche cene natalizie.
Parlando di bolliti e brodi come non citare la gallina, capace di impreziosire ogni brodo con la sua carne saporita e tenace.