Tra gli ingredienti più sostanziosi e buoni da gustare durante l’inverno c’è sicuramente la verza. Non è solo un contorno adatto ad accompagnare deliziosi piatti di carne, ma è anche utile come base per elaborati piatti. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere a proposito.
Un po’ di storia
La verza è una varietà di cavolo che si differenzia dal tipo classico perché presenta foglie grinzose, increspate e con nervature prominenti. È un ortaggio biennale, di lunghezza raramente superiore ai 30 centimetri, coltivato in varie zone d’Italia ed Europa. Si raccoglie durante il mese di novembre, e proprio in questo periodo diventa protagonista di numerose sagre. Ha origini antichissime e in passato veniva utilizzato per molte cure: la presenza di fosforo, calcio, ferro e zolfo, vitamine A, B1, B2, PP e acido folico rendono infatti questo ortaggio un alimento necessario in ogni dieta. La verza svolge una funzione depurativa dell’organismo, poiché partecipa all’eliminazione delle sostanze nocive che possono causare disturbi o malattie. Senza contare che le sue proprietà antianemiche e autoimmunizzanti sono molto utili soprattutto durante i mesi invernali.
In cucina
Cruda, sbollentata o cotta, la verza è una verdura versatile e sempre buonissima. Viene utilizzata nella cucina di gran parte d’Europa e di molte regioni italiane. Partendo dagli antipasti, può essere gustata in insalate o come accompagnamento di formaggi. Nei primi serve per la preparazione di zuppe, minestre, risotti o sformati. Nei secondi si utilizza nella maggior parte dei casi come contorno (previa cottura), spesso preparato con cubetti di pancetta o speck. La verza è anche protagonista di speciali piatti caratteristici: la nota cassoeula milanese e gli internazionali involtini con riso e carne, chiamati Dolmades in Grecia o Golabky in Polonia. Anche alcune preparazioni di sushi prevedono l’uso di foglie di verza.