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L’aceto? (di)vino ma non solo

Chi pensava fino ad oggi che esistesse un solo tipo di aceto – classico, di vino rosso o bianco – anche nella variante più saporita e sofisticata del balsamico, dovrà ricredersi. Tante sono le tipologie di questo preziosissimo condimento che provengono dalla fermentazione di una varietà davvero infinita di prodotti. L’aceto di vino non ha più il monopolio dei consumi: divertitevi a cercare, a sperimentare e infine ad assaggiare gli aceti più inaspettati.

Libertà al potere
Abbiamo detto che il più comune e conosciuto è quello di vino. Ci sono però frutti, cereali e miele che forniscono una miriade di altri aceti, diversi per struttura ed effetti, per consitenza, sapore e colore, da abbinare a tipologie specifiche di cibi. Avete mai sentito parlare ad esempio dell’aceto di pomodoro? Deriva dal succo di pomodoro fresco lavorato con un processo di acidificazione e di fermentazione come quello dell’aceto tradizionale, senza averne però quella asprezza. Ha un colore rubino intenso, il profumo ricorda quello dei pomodori secchi e il sapore perfetto per condire alcuni tipi di carne e di pesce alla griglia, e verdure.  E nuova luce possiamo gettare sui famosi frutti bosco, finora conosciuti in cucina per tutt’altre funzioni. L’aceto di lamponi, ribes (rosso o bianco), rosa canina e il cosiddetto aspretto di more sono specialità italiane, aromatiche, dai sapori intensi e dolciastri.

In principio fu il miele
L’aceto può servire per stimolare il benessere dell’organismo; il processo di fermentazione estrae infatti dalla materia prima i suoi principi attivi. Tutte le proprietà salutari delle piante di partenza verrebbero conservate intatte nell‘aceto di miele, a condizione che sia italiano e non pastorizzato. Sì proprio di miele, un prodotto antico, il primo aceto ad essere usato dall’uomo prima che si diffondesse la coltura della vite. Non vi sono limiti al suo impiego in cucina: è l’ideale per condire verdure e secondi piatti, per insaporire le salse e i preparati agrodolci che vi stupiranno per l’aroma inconfondibile. Questo prodotto d’eccezione non si deve confondere per assonanza con il più conosciuto aceto di mele che nasce dal sidro di mela. Negli ultimi anni è diventato molto popolare, una fama dovuta in parte alle sue innumerevoli proprietà benefiche e in parte alla sua asprezza più temperata dell’aceto di vino; ottimo in cucina su insalate e ortaggi crudi a cui apporta molti sali minerali.

Note orientali
Ci sono numerosi aceti “esotici”, che provengono da culture diverse, le quali a loro modo hanno realizzato condimenti con sostanze tipiche del loro territorio. L’aceto di prugne umeboshi è un preparato di prugne ume in salamoia con le foglie di shiso. Le ume crescono nelle regioni settentrionali e fredde del Giappone  e vengono fatte fermentare per lunghi periodi. Il succo che ne deriva  ha sapore piccante, aspro e salato ed è usato come sostitutivo del sale. Ottimo per condire cereali, insalate, verdure cotte e insaporire salse. I giapponesi preferiscono poi l’aceto di riso, morbido, delicato e moderatamente acido, disponibile nelle varianti bianca, rossa e nera; risulta adatto per condire insalate e soprattutto pesce crudo (sushi) come vuole la tradizione orientale. Nell’Asia sudorientale e in India è dalla noce di cocco che si estrae l’aceto che è usato frequentemente in cucina, mentre nella gastronomia del Medio Oriente e in Turchia è usato l’aceto di uva passa. L’aceto di canna, prodotto dal succo della canna da zucchero, è invece molto diffuso nelle Filippine.

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Informazioni comparative:

50% di grassi in meno rispetto alla media del mercato cotolette classiche (Fonte: Nielsen, anno terminante Settembre 2023). La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato cotolette panate cotte (Fonte Nielsen, AT Settembre 2023, Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al segmento delle cotolette panate cotte, rappresentato dai seguenti marchi:

  • AIA [cotolette classiche (2), viennese, sottilissime (2), milanese, bigger, filetti];
  • AMADORI [cotolette classiche (3), gran burger, cotoletta sottile, gran filetto qualità 10+, cotoletta croccante];
  • FILENI [cotolette classiche, suprema];
  • MARTINI [cotolette classiche (2)];
  • DEL CAMPO [cotolette classiche].

Siamo attenti ai dettagli.

A Cingoli e Castelplanio, nelle Marche, si trovano gli impianti Fileni – certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015 – in cui avviene la trasformazione dei prodotti.
Ogni giorno, nel rispetto degli standard di legge, strutture e macchinari vengono ispezionati e sanificati perché siano sempre efficienti. Inoltre, la trasformazione dei prodotti della filiera biologica avviene in giorni e orari rigidamente stabiliti per evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Ci impegniamo per assicurarti il massimo.

Puoi fidarti della qualità dei nostri prodotti biologici perché li controlliamo scrupolosamente prima che lascino l’azienda. Monitoriamo e testiamo tutti gli step della filiera biologica. Controlliamo persino che nel terreno su cui coltiviamo i nostri mangimi non ci siano tracce di pesticidi, né di altre sostanze non ammesse. Lo facciamo per assicurarti la qualità migliore e perché è quello in cui crediamo.

Crescere nel verde.

Gli allevamenti biologici Fileni sono immersi nel verde. Per evitare che spezzino bruscamente il paesaggio naturale che hanno intorno, abbiamo circondato i capannoni di piante e alberi, tra i quali gli animali sono liberi di razzolare, scegliendo quando vivere all’aperto e quando ripararsi dal sole o dalle intemperie all’interno delle strutture.

Queste ultime sono dotate della tecnologia più all’avanguardia, così da abbattere polveri e odori senza intaccare la quotidianità della popolazione vicina. In molti casi, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, riescono anche a produrre energia elettrica in maniera pulita ed efficiente.

Dal campo alla mangiatoia. 

Grano, mais, soia, favino e pisello proteico sono le materie prime che compongono i mangimi biologici che vengono prodotti nel nostro mangimificio di Jesi, in provincia di Ancona. Un mix di legumi e cereali, coltivati biologicamente, che sono alla base di un’alimentazione sana e bilanciata per tutti i polli e i tacchini della nostra filiera biologica.

Ma il nostro impegno in agricoltura va oltre, nella convinzione che ogni azione virtuosa ritorni. Ecco perché partecipiamo in via sperimentale – come co-fondatori – al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa per preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.

Il primo passo nel mondo Fileni.

Perché l’embrione si sviluppi nel modo corretto, ci assicuriamo di coccolare le uova appena deposte. Le teniamo al caldo, in incubatoio, per 21 giorni di cui 3 in camera di schiusa, monitorando costantemente temperatura e umidità.

Ci pensa Madre Natura.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, recita un famoso detto. Il primo passo, comune a tutte le filiere, è di fondamentale importanza. Lasciamo che sia la natura a guidare l’istinto degli animali. Non forziamo nulla, ci occupiamo soltanto di offrirgli l’ambiente ideale per la riproduzione, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti.

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Liberi di pascolare.

I nostri bovini e suini nascono e vengono allevati biologicamente in Italia. Crescono liberi, seguendo il loro bioritmo naturale e un’alimentazione biologica con mangimi selezionati e formulati per offrire loro una dieta bilanciata, libera da OGM e sostanze chimiche non ammesse. 

Rigeneriamo la terra.

Ogni azione virtuosa ritorna. È il principio alla base della nostra visione circolare dell’intera filiera.

È per questo che partecipiamo al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa che consentono di preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.
Operiamo ogni giorno per costruire filiere di eccellenza, diffondere buone pratiche sulla concimazione organica, la conservazione della biodiversità e per garantire al consumatore un prodotto sano e sostenibile. 

Impianti di trasformazione.

Gli impianti dedicati alla trasformazione dei prodotti avicoli, situati a Cingoli e Castelplanio (nelle Marche) e certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015, vengono ispezionati giornalmente secondo un piano di controllo per il rispetto degli standard previsti dalla legge.

Attrezzature e macchinari subiscono un frequente processo di pulizia e sanificazione per garantirne sempre la massima efficienza.

Fidati del nostro impegno. 

Nessun prodotto della filiera avicola convenzionale lascia l’azienda se non siamo assolutamente certi della sua qualità!

Tale sicurezza ce la danno i controlli in laboratorio che ciclicamente eseguiamo su tutti gli step di questa filiera: dal terreno, al mangime finito, fino al livello di nutrienti che i nostri prodotti apportano nella tua alimentazione.

La qualità che esigiamo richiede tantissima precisione che stimoli la creazione di standard elevati, spingendo l’intero settore a migliorarsi sempre, per un benessere condiviso.

Fuori dal guscio.

Una volta deposte, le uova vengono tenute in incubatoio per 21 giorni, di cui 3 in camera di schiusa. Anche in questa fase l’equilibrio tra igiene, temperatura e umidità è fondamentale perché l’embrione si sviluppi in modo corretto.

La tecnologia per crescere meglio.

Gli allevamenti convenzionali Fileni sono dislocati principalmente tra Centro Italia, Marche, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.

I polli vengono allevati a terra, in strutture modernissime, dotate di sistemi di abbattimento di odori e polveri, così che non arrechino fastidio alla popolazione vicina. Molti dei nostri allevamenti di proprietà, inoltre, sono provvisti di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Di pappa buona. 

Nutrire bene gli animali della nostra filiera convenzionale è la cosa più importante che possiamo fare per la loro salute e la tua.

Ci assicuriamo che seguano una dieta corretta e bilanciata, fatta di cereali, legumi, minerali e altri nutrienti. Per farlo, collaboriamo con veterinari che ne stabiliscono la varietà e le proporzioni e li produciamo direttamente nei nostri mangimifici, per essere certi che abbiano solo il meglio.

Questione d’istinto.

Senza il settore dei riproduttori la nostra filiera convenzionale non potrebbe esistere. Qui gli animali possono riprodursi seguendo il loro istinto naturale. Perciò dedichiamo la massima attenzione a questi ambienti, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti. 

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