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La cucina giapponese, tra libri, ricette e curiosità

Pensi che la cucina giapponese sia solo sushi? Sbagliato! La tradizione culinaria giapponese è leggerezza, gusto e creatività, caratteristiche che puoi ritrovare anche nei manga e nei libri. Parti con noi alla scoperta delle ricette più buone, curiose e “culturali” di questa esotica nazione.

La cucina giapponese e Banana Yoshimoto. In principio fu Banana Yoshimoto che, con il suo libro più famoso “Kitchen“, ha fatto scoprire all’occidente le meraviglie della cucina giapponese. Il libro, che narra il legame reale e metaforico tra una ragazza appassionata cuoca e la cucina, trasforma il cibo condiviso in ricetta di felicità. Un tema affrontato anche nel libro “In cucina con Banana Yoshimoto” di Barbara Buganza, che ha raccontato – tramite 38 ricette – l’amore che la scrittrice nutre per l’arte culinaria.

In cucina con Haruki Murakami e i suoi personaggi. Lo scrittore giapponese più amato del momento è l’originale Haruki Murakami, candidato più volte al premio Nobel.
Tra atmosfere fantastico-oniriche e storie di vita comune, l’autore ha farcito i suoi libri con tanti piccoli spunti culinari “Made in Japan”.
Leggendo il suo capolavoro “1Q84“, ma anche altri libri, capita spesso che i personaggi si ritrovino a cucinare.
A volte si tratta di solitarie e veloci ricette, come insalate, paste, zuppe o sandwich, contraddistinte comunque da cura e meticolosità nella preparazione. Altre volte, come nel caso di “Nel segno della pecora“, si tratta di veri e propri banchetti. Nel romanzo, quando il protagonista rimane solo in una baita di montagna inizia a cucinare tantissimi piatti stuzzicanti, dal pollo arroso al riso con pesce e funghi fino al pane fatto in casa.

La cena nipponica

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Spunti culinari favolosi come fumetti. Chi è cresciuto a suon di anime e manga, saprà che la cucina giapponese è variegata e originale e va ben oltre il sushi (che tra l’altro è considerato un piatto per ricchi). Tra le preparazioni più gustose ci sono i ramen, una pasta – simile ai nostri tagliolini – servita in brodo di carne di pollo e accompagnata da tante verdure e spezie. Un piatto che puoi anche preparare in casa, seguendo passo dopo passo la nostra ricetta.
Altro piatto molto amato, e da alcuni anni sbarcato anche in alcuni ristoranti italiani, è il Katsudon, una scodella di riso, uovo, brodo dashi (brodo a base di scaglie di tonnetto e alga konbu secca) e cotoletta fritta.

Un appunto speciale sugli Okonomiyaki. Gli Okonomiyaki, visti nel cartone e nel fumetto “Ranma 1/2”, sono un piatto delizioso. Chiamati anche “Pizza del Kansai”, sono composti da una base che è un impasto di farina, acqua e cavolo che viene cotta su una piastra di ferro calda (nei ristoranti giapponesi la piastra è annessa al tavolo o al bancone).
Pronto l’impasto, è il cliente stesso a scegliere come farcire il suo Okonomiyaki (con carne, verdura, pesce, molluschi, formaggi, ecc.) e gli ingredienti vengono mischiati assieme alla pastella e conditi con salsa otafuku, maionese, alghe essiccate e scaglie di pesce. Il risultato (come ci suggerisce la foto di copertina) è bello da vedere e buonissimo da mangiare.
Quindi, concludiamo l’articolo con un consiglio: se ti capita di trovare un ristorante che prepara Okonomiyaki non fartelo scappare!

Vuoi saperne di più? Scopri anche come preparare un perfetto banchetto cinese!

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Informazioni comparative:

50% di grassi in meno rispetto alla media del mercato cotolette classiche (Fonte: Nielsen, anno terminante Settembre 2023). La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato cotolette panate cotte (Fonte Nielsen, AT Settembre 2023, Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al segmento delle cotolette panate cotte, rappresentato dai seguenti marchi:

  • AIA [cotolette classiche (2), viennese, sottilissime (2), milanese, bigger, filetti];
  • AMADORI [cotolette classiche (3), gran burger, cotoletta sottile, gran filetto qualità 10+, cotoletta croccante];
  • FILENI [cotolette classiche, suprema];
  • MARTINI [cotolette classiche (2)];
  • DEL CAMPO [cotolette classiche].

Siamo attenti ai dettagli.

A Cingoli e Castelplanio, nelle Marche, si trovano gli impianti Fileni – certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015 – in cui avviene la trasformazione dei prodotti.
Ogni giorno, nel rispetto degli standard di legge, strutture e macchinari vengono ispezionati e sanificati perché siano sempre efficienti. Inoltre, la trasformazione dei prodotti della filiera biologica avviene in giorni e orari rigidamente stabiliti per evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Ci impegniamo per assicurarti il massimo.

Puoi fidarti della qualità dei nostri prodotti biologici perché li controlliamo scrupolosamente prima che lascino l’azienda. Monitoriamo e testiamo tutti gli step della filiera biologica. Controlliamo persino che nel terreno su cui coltiviamo i nostri mangimi non ci siano tracce di pesticidi, né di altre sostanze non ammesse. Lo facciamo per assicurarti la qualità migliore e perché è quello in cui crediamo.

Crescere nel verde.

Gli allevamenti biologici Fileni sono immersi nel verde. Per evitare che spezzino bruscamente il paesaggio naturale che hanno intorno, abbiamo circondato i capannoni di piante e alberi, tra i quali gli animali sono liberi di razzolare, scegliendo quando vivere all’aperto e quando ripararsi dal sole o dalle intemperie all’interno delle strutture.

Queste ultime sono dotate della tecnologia più all’avanguardia, così da abbattere polveri e odori senza intaccare la quotidianità della popolazione vicina. In molti casi, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, riescono anche a produrre energia elettrica in maniera pulita ed efficiente.

Dal campo alla mangiatoia. 

Grano, mais, soia, favino e pisello proteico sono le materie prime che compongono i mangimi biologici che vengono prodotti nel nostro mangimificio di Jesi, in provincia di Ancona. Un mix di legumi e cereali, coltivati biologicamente, che sono alla base di un’alimentazione sana e bilanciata per tutti i polli e i tacchini della nostra filiera biologica.

Ma il nostro impegno in agricoltura va oltre, nella convinzione che ogni azione virtuosa ritorni. Ecco perché partecipiamo in via sperimentale – come co-fondatori – al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa per preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.

Il primo passo nel mondo Fileni.

Perché l’embrione si sviluppi nel modo corretto, ci assicuriamo di coccolare le uova appena deposte. Le teniamo al caldo, in incubatoio, per 21 giorni di cui 3 in camera di schiusa, monitorando costantemente temperatura e umidità.

Ci pensa Madre Natura.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, recita un famoso detto. Il primo passo, comune a tutte le filiere, è di fondamentale importanza. Lasciamo che sia la natura a guidare l’istinto degli animali. Non forziamo nulla, ci occupiamo soltanto di offrirgli l’ambiente ideale per la riproduzione, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti.

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Liberi di pascolare.

I nostri bovini e suini nascono e vengono allevati biologicamente in Italia. Crescono liberi, seguendo il loro bioritmo naturale e un’alimentazione biologica con mangimi selezionati e formulati per offrire loro una dieta bilanciata, libera da OGM e sostanze chimiche non ammesse. 

Rigeneriamo la terra.

Ogni azione virtuosa ritorna. È il principio alla base della nostra visione circolare dell’intera filiera.

È per questo che partecipiamo al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa che consentono di preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.
Operiamo ogni giorno per costruire filiere di eccellenza, diffondere buone pratiche sulla concimazione organica, la conservazione della biodiversità e per garantire al consumatore un prodotto sano e sostenibile. 

Impianti di trasformazione.

Gli impianti dedicati alla trasformazione dei prodotti avicoli, situati a Cingoli e Castelplanio (nelle Marche) e certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015, vengono ispezionati giornalmente secondo un piano di controllo per il rispetto degli standard previsti dalla legge.

Attrezzature e macchinari subiscono un frequente processo di pulizia e sanificazione per garantirne sempre la massima efficienza.

Fidati del nostro impegno. 

Nessun prodotto della filiera avicola convenzionale lascia l’azienda se non siamo assolutamente certi della sua qualità!

Tale sicurezza ce la danno i controlli in laboratorio che ciclicamente eseguiamo su tutti gli step di questa filiera: dal terreno, al mangime finito, fino al livello di nutrienti che i nostri prodotti apportano nella tua alimentazione.

La qualità che esigiamo richiede tantissima precisione che stimoli la creazione di standard elevati, spingendo l’intero settore a migliorarsi sempre, per un benessere condiviso.

Fuori dal guscio.

Una volta deposte, le uova vengono tenute in incubatoio per 21 giorni, di cui 3 in camera di schiusa. Anche in questa fase l’equilibrio tra igiene, temperatura e umidità è fondamentale perché l’embrione si sviluppi in modo corretto.

La tecnologia per crescere meglio.

Gli allevamenti convenzionali Fileni sono dislocati principalmente tra Centro Italia, Marche, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.

I polli vengono allevati a terra, in strutture modernissime, dotate di sistemi di abbattimento di odori e polveri, così che non arrechino fastidio alla popolazione vicina. Molti dei nostri allevamenti di proprietà, inoltre, sono provvisti di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Di pappa buona. 

Nutrire bene gli animali della nostra filiera convenzionale è la cosa più importante che possiamo fare per la loro salute e la tua.

Ci assicuriamo che seguano una dieta corretta e bilanciata, fatta di cereali, legumi, minerali e altri nutrienti. Per farlo, collaboriamo con veterinari che ne stabiliscono la varietà e le proporzioni e li produciamo direttamente nei nostri mangimifici, per essere certi che abbiano solo il meglio.

Questione d’istinto.

Senza il settore dei riproduttori la nostra filiera convenzionale non potrebbe esistere. Qui gli animali possono riprodursi seguendo il loro istinto naturale. Perciò dedichiamo la massima attenzione a questi ambienti, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti. 

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