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Birra: ottima con la carne, perfetta per la salute

Nel periodo tradizionale dell’Oktoberfest come non parlare della festeggiata? La birra! Nella nostra cucina è ancora poco utilizzata, ma le sue proprietà sono molto importanti per la salute e il suo accompagnamento alle carni bianche è ottimo. L’uso della birra come condimento è una consuetudine di derivazione nordeuropea, ma si sta sempre più estendendo anche alla cucina mediterranea. In particolare sono ottime le carni (pollo, coniglio, tacchino…) cucinate con la birra. Si va dal coniglio alla birra, alle cosciette di pollo alla birra, al tacchino alla birra con patate e funghi… L’importante è scegliere gli accostamenti giusti: birra chiara e leggera con le portate più delicate e birra scura e corposa, di gradazione più forte, per i piatti più elaborati. Le preparazioni più comuni consistono nel far rosolare la carne nella birra o viceversa nell’aggiungere la birra verso fine cottura quando la carne è già ben dorata. Tra le verdure la birra si sposa bene con le patate, i legumi, i finocchi, i cavoli. Può essere utilizzata anche nelle salse, per renderle più vellutate e meno secche che se usassimo il vino.

Le origini della birra non sono certe, potrebbe derivare dalla Mesopotamia, o dall’Egitto, o dalle isole Orcadi, o da Malta… L’ipotesi più accreditata è che la tecnica della fermentazione sia stata scoperta casualmente, maneggiando cereali, in diverse aree della terra più o meno nello stesso arco temporale, ovvero circa 4500 anni prima della nascita di Cristo. Ciò che fa la differnza sono i modi dissimili in cui la bevanda è stata poi rielaborata. Molteplici sono infatti le tipologie di birra, anche se gli ingredienti fondamentali sono sempre gli stessi: il malto (generalmente d’orzo, ma può essere anche di altri cereali), che costituisce la materia fermentabile; il luppolo, che rappresenta il condimento; il lievito, che è l’elemento che rende possibile la fermentazione; infine l’acqua. Le differenze tra le birre dipendono da svariati fattori: la qualità dei malti, dei lieviti e dei luppoli utilizzati, la durezza dell’acqua, il tipo di cereale utilizzato ed il metodo di maltazione. Le Lager, a bassa fermentazione, derivano da malti “delicati”, le Ale da malti inglesi leggermente “affumicati” e le Stout da malti “bruciati” che assumono quindi il tipico colore nero. Le più adatte da accostare alle carni bianche sono le Lager, proprio perchè più leggere.

Contrariamente al pregiudizio che considera la birra una delle cause principali del gonfiore della pancia, essa contiene in realtà le stesse calorie di un succo di carote. 100 gr. di birra “standard” contengono soltanto 34 calorie, pari ad un succo d’arancia o ad un succo di carote (entrambi 35 calorie). Inoltre su 100 grammi, nelle birre light, le calorie si abbassano a 28. Solo per le birre più robuste si arriva a 60 calorie per 100 grammi. A titolo di paragone si può tener conto che un litro di birra contiene circa 350-400 calorie, contro le 700-800 calorie di un litro di vino di 12-13° di gradazione alcolica.

La birra produce anche un effetto benefico sul metabolismo degli zuccheri, sulla coagulazione del sangue e sulla regolazione della pressione arteriosa. In più un consumo moderato di birra difende dalle ulcere allo stomaco e delle patologie legate all’ipertensione, oltre ad avere un effetto favorevole alla digestione. La birra è anche un’efficace antiossidante: attraverso i polifenoli in essa contenuti agisce contro alcune sostanze tossiche come i radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento della pelle. Certamente però occorre consumarla con moderazione, come tutti gli alcolici, e preferibilmente durante i pasti.

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Informazioni comparative:

50% di grassi in meno rispetto alla media del mercato cotolette classiche (Fonte: Nielsen, anno terminante Settembre 2023). La media dei grassi è calcolata sulla somma dei prodotti che rappresentano il 70% delle vendite a valore del mercato cotolette panate cotte (Fonte Nielsen, AT Settembre 2023, Perimetro: Iper + Super + Libero Servizio). Il valore di riferimento della media del mercato è stato ottenuto considerando tutti i prodotti appartenenti al segmento delle cotolette panate cotte, rappresentato dai seguenti marchi:

  • AIA [cotolette classiche (2), viennese, sottilissime (2), milanese, bigger, filetti];
  • AMADORI [cotolette classiche (3), gran burger, cotoletta sottile, gran filetto qualità 10+, cotoletta croccante];
  • FILENI [cotolette classiche, suprema];
  • MARTINI [cotolette classiche (2)];
  • DEL CAMPO [cotolette classiche].

Siamo attenti ai dettagli.

A Cingoli e Castelplanio, nelle Marche, si trovano gli impianti Fileni – certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015 – in cui avviene la trasformazione dei prodotti.
Ogni giorno, nel rispetto degli standard di legge, strutture e macchinari vengono ispezionati e sanificati perché siano sempre efficienti. Inoltre, la trasformazione dei prodotti della filiera biologica avviene in giorni e orari rigidamente stabiliti per evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Ci impegniamo per assicurarti il massimo.

Puoi fidarti della qualità dei nostri prodotti biologici perché li controlliamo scrupolosamente prima che lascino l’azienda. Monitoriamo e testiamo tutti gli step della filiera biologica. Controlliamo persino che nel terreno su cui coltiviamo i nostri mangimi non ci siano tracce di pesticidi, né di altre sostanze non ammesse. Lo facciamo per assicurarti la qualità migliore e perché è quello in cui crediamo.

Crescere nel verde.

Gli allevamenti biologici Fileni sono immersi nel verde. Per evitare che spezzino bruscamente il paesaggio naturale che hanno intorno, abbiamo circondato i capannoni di piante e alberi, tra i quali gli animali sono liberi di razzolare, scegliendo quando vivere all’aperto e quando ripararsi dal sole o dalle intemperie all’interno delle strutture.

Queste ultime sono dotate della tecnologia più all’avanguardia, così da abbattere polveri e odori senza intaccare la quotidianità della popolazione vicina. In molti casi, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, riescono anche a produrre energia elettrica in maniera pulita ed efficiente.

Dal campo alla mangiatoia. 

Grano, mais, soia, favino e pisello proteico sono le materie prime che compongono i mangimi biologici che vengono prodotti nel nostro mangimificio di Jesi, in provincia di Ancona. Un mix di legumi e cereali, coltivati biologicamente, che sono alla base di un’alimentazione sana e bilanciata per tutti i polli e i tacchini della nostra filiera biologica.

Ma il nostro impegno in agricoltura va oltre, nella convinzione che ogni azione virtuosa ritorni. Ecco perché partecipiamo in via sperimentale – come co-fondatori – al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa per preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.

Il primo passo nel mondo Fileni.

Perché l’embrione si sviluppi nel modo corretto, ci assicuriamo di coccolare le uova appena deposte. Le teniamo al caldo, in incubatoio, per 21 giorni di cui 3 in camera di schiusa, monitorando costantemente temperatura e umidità.

Ci pensa Madre Natura.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, recita un famoso detto. Il primo passo, comune a tutte le filiere, è di fondamentale importanza. Lasciamo che sia la natura a guidare l’istinto degli animali. Non forziamo nulla, ci occupiamo soltanto di offrirgli l’ambiente ideale per la riproduzione, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti.

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Liberi di pascolare.

I nostri bovini e suini nascono e vengono allevati biologicamente in Italia. Crescono liberi, seguendo il loro bioritmo naturale e un’alimentazione biologica con mangimi selezionati e formulati per offrire loro una dieta bilanciata, libera da OGM e sostanze chimiche non ammesse. 

Rigeneriamo la terra.

Ogni azione virtuosa ritorna. È il principio alla base della nostra visione circolare dell’intera filiera.

È per questo che partecipiamo al progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), ideato da Bruno Garbini con Giovanni Fileni ed Enrico Loccioni, che si preoccupa di mettere in atto tecniche di agricoltura rigenerativa che consentono di preservare il terreno coltivato, mantenendone la fertilità e proteggendolo dal dissesto idrogeologico.
Operiamo ogni giorno per costruire filiere di eccellenza, diffondere buone pratiche sulla concimazione organica, la conservazione della biodiversità e per garantire al consumatore un prodotto sano e sostenibile. 

Impianti di trasformazione.

Gli impianti dedicati alla trasformazione dei prodotti avicoli, situati a Cingoli e Castelplanio (nelle Marche) e certificati IFS, UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015, vengono ispezionati giornalmente secondo un piano di controllo per il rispetto degli standard previsti dalla legge.

Attrezzature e macchinari subiscono un frequente processo di pulizia e sanificazione per garantirne sempre la massima efficienza.

Fidati del nostro impegno. 

Nessun prodotto della filiera avicola convenzionale lascia l’azienda se non siamo assolutamente certi della sua qualità!

Tale sicurezza ce la danno i controlli in laboratorio che ciclicamente eseguiamo su tutti gli step di questa filiera: dal terreno, al mangime finito, fino al livello di nutrienti che i nostri prodotti apportano nella tua alimentazione.

La qualità che esigiamo richiede tantissima precisione che stimoli la creazione di standard elevati, spingendo l’intero settore a migliorarsi sempre, per un benessere condiviso.

Fuori dal guscio.

Una volta deposte, le uova vengono tenute in incubatoio per 21 giorni, di cui 3 in camera di schiusa. Anche in questa fase l’equilibrio tra igiene, temperatura e umidità è fondamentale perché l’embrione si sviluppi in modo corretto.

La tecnologia per crescere meglio.

Gli allevamenti convenzionali Fileni sono dislocati principalmente tra Centro Italia, Marche, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.

I polli vengono allevati a terra, in strutture modernissime, dotate di sistemi di abbattimento di odori e polveri, così che non arrechino fastidio alla popolazione vicina. Molti dei nostri allevamenti di proprietà, inoltre, sono provvisti di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Di pappa buona. 

Nutrire bene gli animali della nostra filiera convenzionale è la cosa più importante che possiamo fare per la loro salute e la tua.

Ci assicuriamo che seguano una dieta corretta e bilanciata, fatta di cereali, legumi, minerali e altri nutrienti. Per farlo, collaboriamo con veterinari che ne stabiliscono la varietà e le proporzioni e li produciamo direttamente nei nostri mangimifici, per essere certi che abbiano solo il meglio.

Questione d’istinto.

Senza il settore dei riproduttori la nostra filiera convenzionale non potrebbe esistere. Qui gli animali possono riprodursi seguendo il loro istinto naturale. Perciò dedichiamo la massima attenzione a questi ambienti, mantenendo livelli di temperatura, umidità e igiene sempre costanti. 

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