Nel nostro paese l’allevamento “in batteria” dei polli da carne non esiste più da oltre 50 anni. Polli e tacchini non sono mai tenuti in gabbia, ma vengono allevati a terra, di prassi, all’interno di capannoni, nel rispetto delle norme europee e italiane che stabiliscono parametri micro-climatici e di illuminazione.
Le stesse densità di allevamento sono tali da garantire i comportamenti naturali dell’animale, quali il ruspare su strati di paglia o truciolo di legno.
Queste sono solo alcune delle verità che Unaitalia ha raccolto per fare chiarezza sulla filiera avicola italiana.
Altre tre verità le trovi… continuando a leggere 😉
Il pollo non va lavato
Lavare il pollo prima di cucinarlo è una pratica inutile e dal punto di vista igienico anche sconsigliabile.
Il lavaggio non elimina eventuali microrganismi patogeni che possono essere presenti sul pollo al pari degli altri alimenti crudi, come pesce, frutta e verdura.
Quello che conta è cuocere bene il pollo (sopra i 70°), perché la cottura elimina tutti i microrganismi patogeni.
Il pollo contiene ferro e proteine, proprio come la carne rossa
Nonostante siano bianche, le carni di pollo e tacchino hanno più o meno lo stesso contenuto di ferro di quelle “rosse”.
È solo la mioglobina che fa la differenza, ma solo da un punto di vista “cromatico” e non nutrizionale.
Infatti, 100 grammi di coscia di pollo (cotto senza pelle) contengono 1,4 mg di ferro e la fesa di tacchino 1,5 mg, quantità assolutamente comparabili con quella delle più diffuse carni rosse, come la costata di bovino adulto (1,3 mg) e la lombata di bovino adulto (1,4 mg -Fonte: INRAN 2000).
Anche il contenuto in proteine è più o meno lo stesso per tutte le carni, ed è molto elevato. Ad esempio, il petto di pollo contiene 23,3g di proteine e la fesa di tacchino 24g, mentre la lombata di vitellone 21,8g, la costata di bovino adulto 21,3g, il filetto di vitello 20,7g e la bistecca di maiale 21,3g (Fonte: INRAN 2000).
Solo Made in Italy
Il 99% del pollo che mangiamo in Italia è prodotto nel nostro Paese e attraverso un sistema di filiera integrata gli avicoltori italiani sono in grado di controllare tutte le fasi del processo produttivo, dai mangimi – ottenuti da materie prime naturali – passando per l’allevamento, fino alla distribuzione dei punti vendita, garantendo un prodotto buono, sano e sicuro.
Anche la nostra filiera nasce con queste regole e principi. Perché fare bene… fa sempre bene!